Il gesto della tigre – Sarduli Mudra – è un valido aiuto per entrare in contatto con la propria colonna vertebrale. Nello Yoga Ratna prende il nome da Sarduli, la mitica madre di tutte le tigri. In altre tradizioni può assumere nomi diversi: potete sentirlo chiamare il gesto del gatto, in altre del cane mucca.
Chiamatelo come volete, ma è un gesto che vi potrà essere sinceramente d’aiuto in caso di mal di schiena. È un gesto in apparenza semplice, ma sulla base del momento e del rapporto che avete con la consapevolezza del corpo potrebbe risultarvi più o meno complesso.
Per eseguire il gesto della tigre portati in quadrupedia.
Sistema a terra le tue mani proprio sotto le spalle e le ginocchia proprio sotto il bacino. Verifica di avere spazio tra polsi e ginocchia, più o meno la misura del tuo busto.
Avverti gli appoggi. Senti il peso del tuo corpo distribuito tra le mani e le ginocchia.
Inizia ad oscillare il bacino, avvertendo bene la zona terminale della colonna, tra coccige, osso sacro e area lombare. Cerca di ridurre al minimo il movimento proprio per prendere contatto con questa area del tuo corpo: la parte terminale della spina da cui partirà il gesto completo della tigre.
Inspirando lascia inarcare dolcemente la tua schiena creando una concavità verso l’alto, avviando il movimento dal basso verso il capo, lasciando questo per ultimo.
Espirando, porta la tua schiena a formare una curva verso la terra. Il movimento parte sempre dal basso e si conclude con il capo.
fai attenzione:
Sincronizza il respiro con il tuo movimento. All’inizio può non essere semplice muoversi al ritmo del respiro, tenderai a fare il contrario. È il respiro che ti indica il tempo del gesto della tigre. Se avverti difficoltà in questa simultaneità, dedicati all’inizio al movimento e solo dopo che hai preso confidenza con il gesto fisico dedicati al respiro. Molto probabilmente andranno a tempo da soli.
Lasciati andare al gesto della tigre con respiri calmi e regolari. Non puoi fare nulla di sbagliato, non c’è un’apertura della schiena da raggiungere, andrà bene quello che puoi fare. Ognuno di noi farà quello che può sul momento dando ascolto al proprio corpo.
Ogni momento è diverso, non mai uguale al precedente e al successivo.
con l’esperienza:
Una volta che riesci a dissolvere le difficoltà del gesto potresti gestirlo in automatico. Fai attenzione che questo non accada. In generale nella tua pratica, cerca di essere sempre presente a quello che fai, un po’ come se fosse sempre la prima volta.
Dopo un po’ che pratichi Sarduli Mudra, il gesto della tigre, potrebbero arrivare momenti di apnea tra inspiro ed espiro. Se arrivano, accoglili. Non li cercare.
come si inserisce nella pratica?
In qualsiasi momento. Io prediligo questa forma come apertura di pratica per la sua capacità di sciogliere la colonna vertebrale.
Siamo diligenti, impegnandoci con tutto il cuore nella pratica. Viviamo a fondo, liberi da afflizioni, consapevoli dell’impermanenza, in modo che la vita non scorra via senza significato. (Thich Nhat Hanh)
a cosa fa bene il gesto della tigre?
Il gesto della tigre movimenta tutta la colonna vertebrale e la muscolatura con dolcezza ed attenzione. Se ti porterai in ascolto, con un po’ di attenzione, riuscirai ad entrare in maggior contatto con la tua colonna vertebrale. Con l’esperienza si riesce a cogliere il movimento di ogni singola vertebra (o quasi) e se parte prima il fianco destro o sinistro.
È molto interessante attivare su di sé questa consapevolezza del proprio corpo, in particolare in relazione alla colonna vertebrale.
È possibile eseguire Sarduli mudra, il gesto della tigre, anche quando c’è un po’ di mal di schiena, per alleviarlo. Mai eccedere, mai andare oltre le proprie possibilità.
Il nostro corpo è il nostro miglior maestro, ci parla con il fastidio e il dolore.
Lo yoga finisce quando iniziano il dolore e la fatica. (cit .Maestra Gabriella Cella)
controindicazioni
Se esegui il gesto rimanendo nelle tue possibilità, non ci sono controindicazioni.
Non è sempre facile fermarsi prima di sentire dolore. Negli sport in genere, e nella vita di tutti i giorni, siamo abituati a forzare il nostro corpo. A spingerci anche oltre i nostri limiti. Nello yoga questo non deve succedere. Dobbiamo comprendere i nostri limiti, accettarli ed eventualmente affidarci alla pratica costante per modificarli.
Se forzi il movimento arrivando a sentire male, fermati, non c’è nessun modello perfetto a cui aspirare. Ognuno di noi ha il proprio fisico e farà quello che è possibile sul momento.
Il gesto della tigre, proprio per la sua natura di mudra, di movimento, mette in contatto con tutti i centri energetici del corpo.
Interessante e completa è la pratica di Sarduli Mudra abbinata al canto dei bija mantra, che ribadisce e rafforza la partecipazione nella pratica di tutti i centri energetici.
Il gesto della tigre può essere anche una pratica kriya di purificazione eseguita in movimento rapido.
Nello Yoga Ratna è molto importaNte l’aspetto simbolico di ogni forma.
La tigre è la cavalcatura della dea guerriera Durga, la shakti di Shiva nella sua forma valorosa. Durga è associata al fuoco e alle sue capacità catartiche. Il culto di Durga è molto sentito nel sud dell’India. In autunno si celebra la Durga Puja, nel tempio principale a lei dedicato a Calcutta, vengono sacrificati alla dea diversi animali, capre principalmente.
In gemmologia è in relazione con la pietra occhio di tigre, la pietra della volontà.
sarduli mudra, il gesto della tigre, è una forma Adatta alle persone che hanno bisogno di esprimere al meglio la propria forza e la propria aggressività.
C’è chi pensa che la natura sia buona
e finisce nelle fauci della tigre.
C’è chi pensa che la natura sia malvagia
e abbatte a colpi di fucile la tigre.
C’è chi pensa che la natura sia bella
e mette nella gabbia dello zoo la tigre.
C’è chi pensa che la natura pensi
e seziona il cervello della tigre.
C’è chi pensa che la natura sia in pericolo
e fa un’oasi di protezione per la tigre.
C’è chi pensa che la natura sia Dio
e trova l’uomo nella tigre.
C’è chi pensa che la natura sia natura
e diventa parente della tigre.
C’è chi pensa che la tigre sia la tigre
e lascia in pace la tigre.
Proverbio indiano da wikiquote
perche questo post?
Questo post nasce in seguito all’esperienza di #yogaranta40days il challenge yoga da me promosso e organizzato nell’estate del 2017. Qui il post del 2017 a cui volendo puoi aggiungerti alla lista valida anche per il prossimo. Qui la galleria con solo alcune immagini condivise dai partecipanti.
Dopo il contest, in molti mi avete manifestato l’interesse per i contenuti della mail che ogni giorno per 40 giorni ha raggiunto le vostre caselle di posta. Ho deciso di arricchirli e di proporvi questi contenuti sul blog, una volta a settimana, per arrivare insieme al prossimo challege #yogaratna40days2018
Alcune immagini che sono state condivise il giorni DEl Gesto della Tigre Sarduli Mudra nel challege #yogaratna40days luglio agosto 2017
Bibliografia:
Gabriella Cella, Yoga-Ratna Il Gioiello dello Yoga, Feltrinelli