Con il Mantagi yantra mi pongo vicino alla meta del mio cammino di ricerca sulle raffigurazioni geometriche delle dieci madri della saggezza del sistema tantrico, le Mahavidya.
Ogni yantra delle dieci Mahavidya è uno strumento per raccogliere energie e intenzioni attorno ad un simbolo, quello della Dea e delle sue numerose sfaccettature. Il Mantagi Yantra è l’espressione della dea ribelle delle arti e della saggezza.
Il mio cammino di studio sugli yantra è iniziato ormai da diversi anni, nel 2019.
Gli yantra delle Mahavidya sono il mio ambito di ricerca dal 2021.
Se ti andasse di sapere qualcosa di più delle precedenti Dee della Saggezza e i loro yantra, o del simbolo delle dieci dee, qui sotto trovi i riferimenti ai miei post.
- Kali (la prima Madre) Yantra
- Tara Yantra, la Dea quieta
- Tripura Sundari Yantra, laDea della bellezza dei tre mondi
- Bhuvaneshvari Yantra, colei il cui corpo è il mondo
- Bhairavi Yantra, la Dea della distruzione
- Chinnamasta Yantra, la Dea senza testa
- Dhumavati Yantra, la Madre fatta di fumo
- Bagla Mukhi Yantra, l’ottava mahavidya
Chi è Matangi deva?
Matangi è la nona delle dieci Mahavidya.
Numerevoli sono i modi di porre in relazione tra loro le dieci Mahavidya. Si dividono in due gruppi: le benevole e le irate. Sono entrambe necessarie e complementari. Le prime elargiscono conoscenza, le seconde eliminano l’ignoranza. Matangi è nelle benevole.
Matangi è considerata il ministro di Tripura Sundari, considerata la Regina delle Regine delle Mahavidya.
la relazione tra Matangi e Saraswati
Matangi è considerata la forma tantrica di Saraswati, la dea delle arti, della musica e dell’apprendimento, consorte di Brahma, il creatore dell’universo.
Saraswati insieme a Laksmi e Parvati fa parte della trimurti femminile.
Saraswati è la forma manifesta del canto e governa il campo del suono udibile. È il suono vibratorio Nada che scorre nelle Nadi, i canali sottili, che percorrono corpo e menti. Saraswati è la conoscenza ortodossa dei bramini.
Matangi è la versione emarginata, selvaggia ed estatica della tradizione tantrica.
Saraswati è una Dea di arte e cultura “ordinarie”, mentre Matangi si occupa dello straordinario, oltre i confini del convenzionale. Matangi è una fuori casta, è una artista che sfida le norme sociali, mentre Saraswati segue le norme convenzionali dei bramini. Matangi è la forza creativa di Saraswati alleata con la forza trasformativa di Kali.
Chi la venera le chiede poteri soprannaturali, come il controllo sui nemici, la possibilità di attrarre a sé le persone, acquisire la padronanza delle arti e la conoscenza suprema.
La relazione tra matangi e ganesh
Mata significa anche “elefante femmina”. Nella mitologia hindu l’elefante è abbinato a Ganesh, Signore degli inizi, dalla testa di elefante, figlio di Shiva e Parvati, ma anche lui legato alla parola. Ganesh è il Signore del Verbo. Matangi è la consorte di Ganesh. Generalmente le consorti di Ganesh sono Buddhi – intelligenza – e Siddhi – compimento – poteri che Matangi rappresenta.
Come Ganesh, anche Matangi può essere propizia per eliminare gli ostacoli.
Le varie forme di Matangi e loro iconografie
1) Uchchhishta chandalini
La sua forma più popolare è Uchchhishta_chandalini, una fuori casta, una emarginata Chadalini e le viene offerto cibo avanzato o parzialmente mangiato, un’offesa nel mondo puro dell’induismo classico.
Questa forma di Matangi è descritta nel seguente modo dai mantra Dhyana nel Purashcharyarnava e nel Tantrasara:
- in mano diversi strumenti di “offesa” come un cappio, una spada, un pungolo e una mazza;
- seduta su trono tempestato di gioielli
- indossa abiti rossi, gioielli rossi, ghirlanda di semi di gunja (fagiolo rosso di una pianta rampicante)
- giovane sedicenne, con seni sviluppati;
- una ciotola di teschio
- quattro braccia e carnagione verde smeraldo scuro
- con la luna sulla fronte
- tre occhi e viso sorridente
- capelli lunghi
- ghirlanda di fiori di kadamba (albero della mitologia con fiori a forma circolare molto profumati)
2) Raja Matangi
L’altra sua forma è Raja-Matangi, porta la veena, uno strumento a corde tipico del sub-continente indiano – presente anche in Saraswati – che rappresenta il legame con la musica, ed è spesso raffigurata con uno o due pappagalli.
Rappresenta vac, la parola.
Seduta su di un altare rappresenta le 64 arti dette Chatushashti Kalas, la cui discussione si trova sul Kamsutra.
In più rispetto all’iconografia precedente indossa:
- orecchini di conchiglia,
- ghirlande di fiori, fiori dipinti in fronte, spesso ghirlanda di fiori di loto bianchi simbolo della creazione del mondo multicolore, simile all’iconografica di Saraswati.
Il colore verde di Matangi
Matangi Deva è rappresentata dal colore verde.
È il colore del chakra del cuore, ed è associato ad una conoscenza profonda. È il colore di Budha, la divinità che presiede Mercurio, il pianeta della comunicazione e dell’intelligenza. Qui parlo dello yantra di Mercurio e del suo significato simbolico.
Madre Matangi, la tua pelle ha il colore verde scuro dello smeraldo, tu che dimori nella foresta della beatitudine, colma di gioia, posa su di noi il tuo sguardo gentile.
Shyamaladandakam 3-4
associazioni con altre divinità
Le dieci Mahavidya sono spesso messe in collegamento con i dieci avatar di Vishnu, i Dashavatara. Vishnu è una delle principali divinità hindu. Si dice sia sceso sulla terra più volte con diverse forme per ripristinare l’ordine cosmico, queste incarnazioni sono i suoi avatar. Tra questi, il nono, in relazione con la nona Mahavidya è Buddha.
le leggende sulla origine di Matangi
Una leggenda insiste sulla sua associazione con il cibo inquinato e parzialmente mangiato donato alla divinità di Matangi, coinvolgendo la forma della fuori casta Uchchhishata. Questa leggenda vede la Dea nascere dal cibo caduto a terra in un banchetto tra Vishnu e Laksmi, insieme a Shiva e Parvati. Da questo cibo sacro caduto a terra emerse un bellissima fanciulla manifestazione della Dea Sararwati. Shiva decretò che chiunque avesse ripetuto il suo mantra e l’avesse adorata, avrebbe avuto esaudito i suoi desideri materiali e ottenuto il controllo dei nemici, dichiarandola dispensatrice di doni.
Fu definita Uchchhishta-Matangini.
Matangi stessa è descritta come l’avanzo o il residuo, rappresenta il Sè divino che rimane quando tutte le cose muoiono. incarna l’infausto e la trasgressione dalle norme sociali.
Un’altra leggenda insiste sulla sua posizione di fuori casta legata al gruppo dei Chandala, che si occupano dello smaltimento dei cadaveri. È una storia di intrecci amorosi e tradimenti tra Shiva e Parvati, che amoreggiano tra di loro sotto false sembianze. Tra queste Parvati assume quella di una cacciatrice di Chandali, e risolto il loro diverbio con l’amore e il sesso, Parvati chiede a Shiva di far durare la sua forma di Uchchhishta-Chandalini per sempre.
Matangi è anche associata alle foreste e ai popoli tribali, considerati fuori dal contesto convenzionale hindu.
La sua associazione con i gruppi sociali che si occupano delle cose impure, la porta a rappresentare l’uguaglianza, perché è adorata sua da persone di casta superiore che inferiore.
Lo Svatantra-tantra invece descrive Matangi come figlia del saggio Matanga, che praticò austerità per migliaia di anni, con la richiesta di ottenere il potere per sottomettere tutti. Gli apparve quindi Tripura sundari, dai cui occhi emerse Kali di colore verdastro ed era conosciuta come Raja-Matangini. Con l’aiuto della Dea, Matanga esaudì il suoi desiderio.
Vittoria alla figlia del Saggio Matanga, che ha il colore di un fiore di loto scuro, vittoria al nettare di tutti i canti, vittoria a lei che ama il suo giocoso pappagallo.
Shyamaladandakam 3-4
ETIMOLOGIA DEL nome MAtangi
L’espressione sanscrita per intelletto è “mati” e Matangi ha la stessa radice.
Mata significa “pensiero” e “opinione”.
Matangi puù essere considerata dunque la dea che entra nel pensiero o nella mente. È la parola come personificazione del pensiero: la dea del verbo enunciato e delle espressioni di conoscenza interiore, incluse forme di arte.
Matangi la dea della parola parlata
Matangi insieme a Tara e Bhairavi è tra le Mahavidya legate alla Parola.
Se Tara è la Dea dell’apprendimento, dell’eloquenza e della verbo illuminato, Bhairavi è la Dea della forma trascendente (non rispondente all’esperienza) e non-manifesta della parola, Matangi rappresenta il potere della parola parlata – Vaikhari – espressione dei pensieri e della mente.
Matangi può anche rappresentare la forma intermedia della parola – Madhyama – che governa le idee espresse sotto forma di parole, di conseguenza il processo del pensiero.
Si riferisce al potere di ascoltare e cogliere la parola per poi convertirla in conoscenza e pensiero. Governa la parola parlata ma anche tutte le forme di pensiero e conoscenza interiore come l’arte, la musica e la danza. Preside la parte centrale del discorso dove le idee vengono tradotte in voce Para-Vaikhari, la parola suprema manifestata attraverso la parola.
Per questo è chiamata anche Mantrini la signora dei sacri mantra.
Lei dimora nel chakra della gola.
interpretazione del significato simbolico di mantagi yantra
Secondo David Frawley, la sua classificazione di “impura” è dovuta proprio alla parola parlata che “definendo” i concetti in parte li stereotipa.
È colei che aiuta le persone ad adoperare la parola nel modo giusto e andare oltre per cercare la conoscenza interiore anche oltre la conforme tradizione.
Uma Dinismore-Tuli, nel suo libro Yoni Shakti paragona Matangi al ragazzino nella storia del vestito nuovo dell’imperatore che è il primo a gridare con fermezza che il Re è nudo, quando tutti gli altri della folla sono troppo educati o spaventati per dire qualcosa.
Matangi svolge un ruolo sociale vitale per la salute e l’ordine sociale. Solo a lei è permesso sovvertire le consuete convenzioni e farlo è una boccata d’ossigeno.
matnagi yantra: forme, colori e pratica meditativa
Nel blog trovate questo post – YANTRA PER LA MEDITAZIONE: GLI ELEMENTI CHE LI COSTITUISCONO E COSA SIGNIFICANO – con generiche indicazioni sui singoli elementi che popolano le numerose forme di Yantra.
Questo yantra di Matangi è tratto dai testi di Harish Johari e si basa sullo Shakta Pramod, un testo tantrico.
ELEMENTI CHE COMPONGONO il mantagi yantra:
- Bhupur, il recinto dalla 4 porte ha due bordi, uno oro e l’altro giallo, l’interno è indicato da Harish Johari come di due colori possibili:
- verde scuro
- Loto dagli otto petali che simboleggiano la prakriti manifesta fatta dai cinque elementi e dai tre guna, sono color magenta, molto simili a Kamala, l’ultima delle Mahavidya
- La stella a sei punte al centro ha i colori della dea, giallo, e nella meditazione produce il viola;
- il bindu al centro è oro
Perchè meditare sul matangi yantra
Adorazione di Matangi e la meditazione sul suo yantra, come quella su Bagalamukhi, è consigliata per chi desidera acquisire le Siddhi, i poteri soprannaturali.
Senza arrivare a questa potente ambizione di acquisire poteri soprannaturali, si può avvicinarci a questa Dea, con la volontà di accogliere a se anche l’ “inquinato”, il considerato non convenzionale.
Meditando sullo yantra di Matangi possiamo superare questo limite del non tradizionale per coltivare la creatività, l’apprendimento, le arti. Per raggiungere armonia ed equilibrio. Fare finalmente le cose a modo proprio.
Nelle poche righe che Maddhu Khanna dedica al Mantagi yantra nel suo esaustivo testo Yantra Il simbolo tantrico dell’unità cosmica, da questa definizione “rappresenta il potere del predominio, dissipa il male e dispensa giustizia”.
Direzione del mantagi yantra
Ogni Mahavidya ha una sua direzione, una per i dieci punti cardinali (otto punti cardinali più zenith e nadhir). Quella di Matangi è nord ovest.
Mantra abbinato mantagi yantra
Ho ritrovato varie indicazioni:
- Aim – in quanto bija mantra di Saraswati
- Om Hrim Aim Shrim Namo Bhagvati Ucchishtachandali Shri Matangeswari Sarvajanavasankari Swaha trad: “Riverenza all’adorabile Matangi, l’emarginato e il residuo, che dà il controllo su tutte le creature”
- Om Matangi Svaha – audio
Chakra di riferimento
Alcune fonti indicano come punto di rifermento nel corpo per Matangi, il chakra della gola. Altre, visto la relazione con Saraswati Nadi, che congiunge la punta della lingua al terzo occhio, per altre è proprio tra la punta della lingua e la gola che vengono enfatizzati i centri della parola. Per altre indicazioni ancora l’area principale per Matangi è il cuore.
Analogia tra le Mahavidya e il ciclo biologico della donna
Uma Dinismore-Tuli, nel suo libro Yoni Shakti: A Woman’s guide to power and freedom through yoga and tantra, illustra un parallelismo tra le dieci Mahavidya e il percorso di vita di una donna, con un occhio di riguardo alle ciclicità femminili.
Secondo Uma lo yoga e il tantra offrono degli strumenti per focalizzare la nostra attenzione interiore, per ascoltare la nostra guida interiore ed ascoltare la propria voce.
A suo avviso per una donna mestruata, la voce più importante di tutte è quella del ciclo mestruale. Successivamente negli anni della post menopausa, è il ciclo della vita che ci connette alla saggezza della Terra.
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BIBLIOGRAFIA SU matangi yantra:
- Alain Danielou – Miti e dei dèi dell’India – Bur Rizzoli
- Madhu Khanna – Yantra. Il simbolo tantrico dell’unità cosmica – Edizioni Mediterranee
- L’essenza del Tantra di Harish Johari Edizioni il Punto
- Il libro dei simboli, Tashen
- Dizionario dell’induismo M. e J. Stutley
- Il risveglio della Shakti: il potere trasformativo delle Dee dello yoga di Sally Kempton
- Tantra yoga di di David Frawley
- Ekabhumi Charles Ellik – Shakti, divinità femminili, mandala e geometrie sacre Edizioni il Punto
- Le divinità indiane, Eckard Schleberger, Mediterranee
- Visonaire blog di Beatrice Polidori
- David Kinsley, Tantric visions of the divine feminine.
- Uma Dismore Tuli, Yoni Shakti: A woman’s guide to power and freedom through yoga and tantra (2nd edition) (English Edition)
- https://en.wikipedia.org/wiki/Matangi
- https://www.yogajournal.com/meditation/goddess-of-disappointment/